Aumento di ottobre, alcuni pensionati saranno esclusi

Previsto l’aumento degli importi delle pensioni già ad ottobre, ma alcuni pensionati saranno esclusi. Vediamo chi sono

Con l’approvazione del provvedimento chiamato “Decreto Aiuti-bis”, l’esecutivo di Mario Draghi ha stanziato alcune misure volte ad aiutare i cittadini che sono più in difficoltà a causa dell’aumento dell’inflazione. La crescita dei prezzi ha infatti provocato un aumento dei costi per il carburante, i prodotti e servizi al supermercato e per l’energia.

Tra le categorie più colpite da questa pesante crisi economica non possono che essere menzionati coloro che hanno ormai terminato il periodo lavorativo e si “godono” ora la pensione. Il governo ha infatti previsto l’aumento degli importi delle pensioni già ad ottobre, ma alcuni pensionati saranno esclusi. Vediamo chi sono.

Aumento delle pensioni di ottobre, ma alcuni pensionati saranno esclusi

La crisi energetica non si è ancora fatta sentire in tutta la sua gravità, ma i conti degli italiani potrebbero presto avere dei problemi. Il prezzo record del gas (arrivato ai massimi di 233€), non fa ben sperare e il governo ha deciso di intervenire con un leggero anticipo per scongiurare disastri economici.

Con l’approvazione del decreto aiuti-bis, infatti, il governo ha deciso di prevedere alcuni aiuti per i cittadini che ne hanno maggiore bisogno. Tra i vari provvedimenti, infatti, vi è l’aumento delle pensioni di ottobre, grazie alla rivalutazione anticipata. Ma alcuni pensionati saranno esclusi. Tra questi, infatti, non riceveranno l’aumento coloro che percepiscono pensioni superiori ad un certo importo.

Saranno circa 12,5 i milioni di pensionati che usufruiranno dell’incremento delle pensioni per il 2%, in vista della crescente inflazione. Potranno usufruire di questo beneficio coloro che percepiscono un reddito di pensione per un massimo di 35mila euro all’anno, ovvero 2.692€ al mese per tredici mesi.

(Ansa/ Mario Restaino)

L’aumento sul cedolino pensione, dunque, ammonterà a circa 700€ l’anno, ovvero 54€ per tredici mesi. L’incremento partirà già ad ottobre, fino agli ultimi tre mesi dell’anno.

Dunque, prendendo in considerazione il fatto che la soglia da non superare per beneficiare della rivalutazione è stata fissata a 35mila euro, alcuni pensionati saranno esclusi. Questi ammonteranno a circa 4milioni di persone ma, dal 2023, anche loro potrebbero aver diritto alla rivalutazione.

Da gennaio 2023, infatti, la rivalutazione delle pensioni per coloro che percepiscono assegni superiori a 2.692 al mese sarà:

  • Del 100% per importi fino a 2.6062,32€ al mese;
  • Dell’80,9% per importi fino a 2.602,33 e 2.577,90€ al mese;
  • Del 77,4% per importi maggiori di 2.577,91€ al mese.
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