Pensioni di settembre, date e importi

Il mese di agosto sta per volgere a termine di conseguenza molti pensionati si stanno già chiedendo quand’è che ci si potrà recare in Posta per procedere al ritiro del cedolino. Ecco tutte le date e gli importi.

I pensionati sono senza dubbio tra quelli che stanno soffrendo maggiormente per l’aumento generalizzato dei prezzi, a cui oramai si sta assistendo da diversi mesi. Questa categoria di persone attende con ansia l’inizio del mese di settembre per poter ritirare la pensione.

Come alcuni di voi già sapranno, il Gruppo Poste Italiane ha deciso di mantenere il meccanismo basato sull’ordine alfabetico nonostante lo stato di emergenza sia ormai rientrato. Lo scopo, infatti, è quello di preservare in ogni caso la salute di coloro che si recano presso gli uffici per ritirare la pensione ma anche del personale preposto ad accoglierli. Tanto per cominciare, il calendario disposto dalle Poste prevede che il primo giorno per procedere al ritiro della pensione sarà giovedì 1 settembre e si inizierà con le iniziali che vanno dalla A alla B per poi procedere il giorno dopo, venerdì 2 settembre con le iniziali che vanno dalla C alla D. Sabato 3 settembre, solo la mattina, si potranno recare a ritirare la pensione i pensionati che presentano le iniziali che vanno dalla E alla K. Dopo la pausa domenicale si riprenderà lunedì 5 settembre con le iniziali dalla L alla O. Infine, martedì 6 e mercoledì 7 settembre sarà la volta rispettivamente delle iniziali che vanno dalla P alla R e quelle che vanno dalla S alla Z.

Mancano dunque ancora pochi giorni prima di poter ritirare l’assegno pensionistico. Ovviamente il calendario esposto riguarda coloro che hanno optato per il ritiro in contanti mentre in tutti gli altri casi l’importo sarà disponibile a partire dal primo settembre sul proprio libretto postale o conto corrente. In ogni caso, gli interessati devono sapere che l’importo del cedolino riferito al mese in questione sarà più ricco. Tuttavia questo aumento non riguarderà tutti ma solo coloro che risulteranno in diritto del credito derivante dal conguagli Irpef. Si tratta in ogni caso di una somma che potrà rivelarsi molto utile se non altro per affrontare con più tranquillità gli aumenti generalizzati.

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