Mentre i prezzi dell’energia continuano ad aumentare, si prospetta un lockdown energetico in Italia. Ecco cosa significa e perché è da evitare
La crisi dell’energia in Europa sarà il tema principale della prossima campagna elettorale. Già prima dell’esito del voto, infatti, le forze politiche dovranno trovare un accordo su quella che potrà essere la soluzione definitiva al tracollo dell’economia del nostro Paese. Tuttavia, gli interventi possibili non vanno di certo verso una soluzione facile.
Ad oggi, infatti, continuano i blocchi alle forniture di gas da parte della Russia, così come le speculazioni nel mercato di Amsterdam, le quali fanno lievitare i prezzi. Mentre i prezzi delle bollette continuano ad aumentare, quindi, si prospetta un lockdown energetico in Italia. Ecco cosa significa e perché è da evitare.
Ecco che cosa significa lockdown energetico
A causa dell’invasione russa in Ucraina del 24 febbraio 2022, l’intero pianeta sta attraversando una fase di crisi sociale ed economica difficilissima. In risposta all’attacco di Putin nei confronti di Kiev, l’Unione Europea ha emanato pesanti sanzioni con lo scopo di indebolire l’economia di Mosca e spingere il Cremlino ad arretrare.
La risposta della Russia (che ha innescato una vera e propria guerra energetica contro l’Occidente) è stata quella di utilizzare il suo gas come arma. Molti Paesi europei, infatti, ne sono altamente dipendenti e questo gioca a favore di Mosca. Così si è innescato un effetto domino che ha visto un aumento vertiginoso dei prezzi del gas per Italia, Germania e moltissimi altri Paesi dell’Unione.
Una situazione complicatissima che ha visto schizzare alle stelle i costi delle bollette sia per le famiglie che soprattutto per le aziende, costrette ora a chiudere in massa. Per contrastare il caro bollette, dunque, il governo intende allestire un piano di austerity in grado di tagliare i consumi. Uno scenario da vero e proprio lockdown energetico che potrebbe prevedere numerose restrizioni.
Nel piano governativo, dunque, è previsto una diminuzione della temperatura massima del riscaldamento di uffici pubblici, condomini e case di 19 gradi (1 grado in meno rispetto all’anno scorso). Previsto anche un ritardo di 8 giorni per quanto riguarda l’avvio dei riscaldamenti delle case e un anticipo di 7 giorni per il loro spegnimento in primavera.
Potrebbe essere imposto anche lo spebgnimento delle vetrine e insegne luminose dei negozi, oltre al dimezzamento dell’illuminazione pubblica.