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Birra, si fermano anche le aziende storiche

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Riccardo Magliano

Continuano i problemi delle aziende in seguito alla crisi economica. Dopo i problemi con l’acqua frizzante, in alcuni casi fuori produzione, ora tocca ai produttori di birra chiudere i battenti in attesa di tempi migliori. Ci sono problemi sopratutto per i grandi marchi.

Qualche tempo fa ha fatto notizia la chiusura di alcuni stabilimenti di Sant’Anna e Sanpellegrino per quanto riguarda il confezionamento delle bibite gassate. Entrambe le grandi imprese si sono trovate a corto di anidride carbonica artificiale, essenziale per il confezionamento. Ora la stessa sorte tocca anche ai produttori di birra.

Foto ANSA

Manabrea è stata la prima grande marca a cadere sotto i colpi della crisi. I dirigenti hanno deciso di interrompere l’attività di produzione dello stabilimento di Biella per mancanza di una materia prima essenziale per il confezionamento: l’anidride carbonica alimentare. Dagli uffici dirigenziali si dice che la chiusura sia solo momentanea e dovuta alla volontà di non sprecare energia. Dovrebbero riaprire già domani, ma la situazione è comunque molto preoccupante.

Birra, si fermano anche le aziende storiche

Uno degli effetti collaterali più imprevedibili della crisi del gas è stato proprio quello di disincentivare la produzione di anidride carbonica artificiale. Si tratta infatti di un prodotto molto utilizzato da specifici settori, ma che abbisogna di un quantitativo molto alto di energia per poter essere prodotto. Per il poco mercato che ha l’anidride carbonica alimentare, molti produttori hanno pensato non fosse redditizio continuare a produrre con il costo dell’energia così alto come lo è adesso. L’associazione Unionbirrai sottolinea come il problema colpisca esclusivamente i grandi produttori di birra, visto che quelli più piccoli non utilizzano l’anidride carbonica durante il processo di confezionamento.

Foto ANSA

L’allarme non viene soltanto dall’Italia. In tutta Europa stanno arrivando notizie di aziende di produzione di birra in difficoltà per la mancanza di anidride carbonica alimentare da utilizzare per il confezionamento. L’azienda belga che produce la birra Delirium Tremens rischia di dover chiudere le attività dopo oltre 100 anni di produzione, e anche la danese Carlsberg potrebbe dover chiudere i suoi stabilimenti in Polonia. Preoccupa anche la situazione in Germania, dove molti grandi marchi di birra si trovano in grande difficoltà per l’impossibilità di reperire l’anidride carbonica alimentare di cui hanno bisogno.

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