Mutui, un altro problema in arrivo

Non solo carburanti e bollette, anche la questione dei mutui si aggiunge al novero di problemi attuali

Mentre l’inflazione in Europa corre spedita, non migliora affatto la situazione dei tassi di interesse riguardo i presti erogati alle famiglie.

Ansa/Franco Silvi

L’aumento effettuato dalla Bce ha avuto un impatto sui mutui per coloro (soprattutto giovani) che hanno deciso di comprare un’immobile abitativo come prima casa. Dunque, non solo carburanti e bollette, ma ora anche la questione dei mutui si aggiunge al novero dei problemi attuali.

Problemi con i mutui, ecco che cosa succede

Con il bonus prima casa under 36 si intende attuare una misura che fornisce ai giovani un sostegno utile all’acquisto della prima casa. Questo permette di ottenere un mutuo con un istituto bancario garantito dallo Stato e a prezzo scontato. Tuttavia, per poterlo ottenere è necessario che il richiedente abbia un Isee non superiore a 40mila euro all’anno.

In questo caso il giovane richiedente dovrà necessariamente spostare la propria residenza nell’abitazione interessata, entro 18 mesi. La scadenza del bonus è stata fissata al 31 dicembre 2022.

Ma con l’aumento dei tassi di interesse imposti dalla Banca centrale europea (in risposta all’aumento dell’inflazione) si stanno ottenendo dei risvolti negativi su quei giovani che cercano un mutuo per acquistare la prima casa. La parte più critica riguarda la penalizzazione dell’accesso alla garanzia di Stato proposta da Consap.

I mutui potrebbero essere firmati con un tasso annuo globale inferiore al tasso annuale globale medio (Tegm), il quale viene rilevato con cadenza trimestrale dalla Banca d’Italia. Inoltre, questi potrebbero esser coperti da una garanzia dello Stato.

In Italia gli Istituti di credito stanno erogando mutui in misura sempre minore tra quelli che prevedono la garanzia under 36. Questo potrebbe diventare ancora più diffuso nei prossimi mesi, in quanto è previsto un aumento dell’inflazione costante, con tassi interbancari in crescita in maniera esponenziale.

Dunque, gli aumenti dei tassi proposti dalle banche per sostenere gli scambi di denaro, potrebbero superare la soglia Taeg fissata dalle normative. Duque non risulteranno essere più convenienti offrirli ai clienti.

Il tasso fisso è in crescita a livelli incredibili. Se a gennaio l’Irs a vent’anni era a 0.6%, oggi si attesta al 2,48%. Mentre l’Euribor a tre mesi ha visto un aumento dal -0,56% all’1%.

Impostazioni privacy