Rottamazione cartelle, quanto si risparmia davvero

La rottamazione delle cartelle è il meccanismo per saldare i debiti con il Fisco: quanto si risparmia e come funziona

La Rottamazione delle cartelle viene anche chiamata, in termini giuridici, Definizione agevolata, e rappresenta un meccanismo per saldare i debiti con il Fisco attraverso qualche aiuto. Si evitano in sostanza interessi e sanzioni, nonché il cosiddetto aggio. Con la Legge di bilancio 2023 siamo arrivati alla Rottamazione quater, per i debiti in carico fino al 30 giugno 2022.

Rottamazione cartelle
Rottamazione cartelle, quanto si guadagna e cosa non si paga – Missionerisparmio.it

La Legge prevede anche il famoso Stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro, quindi annullamento automatico dei debiti singoli fino al 31 dicembre 2015 non superiore alla suddetta cifra. Non serve alcuna domanda del contribuente. Ricordiamo che con la rottamazione si pagano le somme a titolo di capitale, le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica.

Non sono invece da saldare le somme dovute a titolo di interesse, quindi le maggiorazioni e gli interessi di mora. In alcuni casi, con la rottamazione si può arrivare a risparmiare anche il 50%, ma anche di più se il carico è più vecchio.

Rottamazione cartelle, quali possono essere rottamate e quali no

Viene precisato nelle Faq dell’Agenzia delle Entrate che la Rottamazione quater riguarda tutti i carichi dal 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022. I carichi affidati dagli enti previdenziali di diritto privato rientrano nella Definizione agevolata solo se l’ente ha provveduto ad adottare uno specifico provvedimento e a trasmetterlo per tempo all’AdE, oltre che a pubblicarlo sul proprio sito.

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Cosa succede con la rottamazione- missionerisparmio.it

Non rientrano nella rottamazione quater invece le cartelle affidate al Fisco primo del 2000 e dopo il 30 giugno 2022, quelle relative a somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di Stato, multe e ammende. Non rientrano neanche le somme affidate dagli enti della fiscalità locale per la riscossione a mezzo di avvisi di pagamento.

Per aderire alla Definizione agevolata c’è tempo fino al 30 giugno 2023. Il contribuente deve presentare una dichiarazione di adesione online secondo le modalità specificate sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Si può pagare, in alternativa, in una soluzione unica entro il 31 ottobre 2023 o in 18 rate fino al 30 novembre 2024.

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