Seconde case, entro quando si pagano Imu e Tari ( e chi è esente)

Imu e Tari devono essere pagate anche sulle seconde case. Ci sono, però, esenzioni e riduzioni in condizioni specifiche. Ecco quali.

E’ 16 giugno il giorno di scadenza dell’acconto IMU 2021, la nuova imposta unica che accorpa anche la TASI, è la meglio conosciuta tassa sulla casa. A seguire, entro il 16 dicembre, bisognerà versare il saldo e l’eventuale conguaglio in base alle nuove aliquote fissate dal proprio Comune. La scadenza della TARI 2021 – la tassa relativa alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti in Italia – è variabile in base alle disposizioni dei comuni. Esistono però delle agevolazioni ed esenzioni su Imu e Tari relativi alle seconde case, in particolare su quelle vuote e disabitate, dismesse, o abitate per pochi mesi solo per il periodo estivo e invernale.

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Secondo quanto previsto dai regolamenti dei diversi comuni, rientrano nella possibilità di pagamento dimezzato dell’Imu relativo alla seconda casa:
case inagibili o inabitabili: prevista la riduzione del 50% della base imponibile da dichiarare ai fini Imu. Alla dichiarazione Imu – da presentare entro il 30 giugno – occorre allegare l’attestazione di inagibilità o inabitabilità redatta da un tecnico abilitato;
immobili storici e artistici: prevista la riduzione del 50% a prescindere dall’utilizzo come altra abitazione disponibile, o dalla concessione in affitto o in comodato a terzi;
case affittate con canone concordato: prevista riduzione al 75%;
abitazioni in comodato a figli o genitori: è prevista la riduzione del 50% solo se il comodante ha una sola abitazione e risiede nello stesso Comune;
abitazioni di soggetti non residenti in Italia: da quest’anno, grazie alla Legge di Bilancio 2021, chi non è residente in Italia, ma è titolare di pensione nello Stato di residenza, può beneficiare del dimezzamento dell’Imu e della riduzione di due terzi della Tari. Ma per una sola abitazione non locata e non concessa in comodato.

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Esenzioni

L’esenzione sull’Imu si applica invece sull’ex casa coniugale, se assegnata al genitore affidatario dei figli che ha ottenuto un provvedimento dal giudice . Il genitore affidatario può beneficiare dell’esenzione per abitazione principale. L’esenzione totale della Tari è prevista per le case considerate disabitate. La normativa sulla Tari, infatti, esclude totalmente dalla tassa i locali e le aree inutilizzabili. L’inutilizzabilità dell’immobile deve essere verificabile in modo oggettivo. Ad esempio, non devono esserci collegamenti alla rete elettrica, idrica e fognaria.

Per sapere se si può rientrare casi di agevolazione o di esenzione, è necessario verificare i regolamenti pubblicati sui siti dei singoli Comuni. Inoltre, occorre presentare al Comune la relativa dichiarazione riguardante le imposte entro il 30 giugno dell’anno successivo.

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