Cashback, cosa rischiano i “furbetti”? Ecco le due sanzioni

Manca sempre meno alla scadenza del primo semestre del cashback. Ma cosa rischiano i furbetti delle minitransazioni?

 

Il governo Draghi aveva annunciato lotta ai furbetti del cashback: quelli che, per cercare di accumulare transazioni, hanno accumulato pagamenti di lieve entità soltanto per fare numero. L’obiettivo dei furbetti è  scalare la classifica ed arrivare all’ambito premio da 1500 euro di rimborso, il subercashback, previsto per i più virtuosi utilizzatori delle forme di pagamento digitali e tracciabili. In assenza di un importo minimo di spesa per concorrere al premio, tanti si sono buttati sulle microtransazioni , per riuscire a raggiungere le prime 100mila posizioni del semestre gennaio-giugno 2021.

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Una pratica diffusa, non corretta, ma legale. Tuttavia, a rimetterci sono stati gli esercenti,  per i quali ogni transazione digitale comporta un determinato costo. A fronte della denuncia di svariati episodi accaduti in ogni parte d’Italia, il governo è dovuto correre ai ripari. Ai partecipanti sospettati di aver sfruttato il sistema delle microtransazioni, viene inoltrato tramite PagoPa un sms: “Le transazioni ricorrenti di importo irrisorio effettuate in numero elevato presso lo stesso esercente non saranno valide per la classifica del supercashback”.

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I rischi che corrono i furbetti sono due: l‘esclusione dalla classifica del Supercashback; la cancellazione di tutte le transizioni sospette, con conseguente riduzione della cifra del rimborso spettante. Chi riceverà l’sms, comunque, avrà 7 giorni di tempo per contestare la segnalazione, compilando un modulo disponibile online e fornendo la giusta documentazione per comprovare le sue affermazioni. In caso di esito positivo, le transazioni saranno nuovamente inserite nella lista di quelle valide per la classifica.

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Al via i rimborsi 

È fissata per il 30 giugno la scadenza per il primo dei tre periodi, di sei mesi ciascuno, in cui si articola il programma. Dal 1° luglio ed entro il 29 agosto, Consap, la società che gestisce i rimborsi, effettuerà un bonifico dell’ammontare del rimborso a cui si ha diritto direttamente sull’Iban che il richiedente ha segnalato nel momento in cui ha aderito al programma. I rimborsi possono essere di due tipi.

Il primo, quello classico, consiste in un rimborso del 10% fino a 150 euro delle spese effettuate dall’inizio di gennaio alla fine di giugno, se il richiedente abbia effettuato almeno 50 operazioni con uno strumento di pagamento elettronico. Il bonus è calcolato sul valore complessivo delle transazioni effettuate nel periodo di riferimento. Il secondo è il “Super Cashback” ed è forfettario, sulla base di una graduatoria. I primi 100mila che hanno totalizzato il maggior numero di transazioni ottengono 1.500 euro.

Complessivamente, sarà possibile ottenere un rimborso massimo di 300 euro all’anno, erogati su base semestrale a condizione che siano stati effettuati almeno 50 pagamenti elettronici fino a un massimo di 150 euro. Per ciascun pagamento può essere conquistato un cashback massimo di 15 euro. Sono accettati i pagamenti con carte di credito, carte di debito, PagoBancomat, Satispay, Bancomat Pay, Apple Pay, Google Pay.

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