Assegno unico, cosa accade con il Reddito di Cittadinanza?

Dal primo luglio, l’assegno unico andrà a lavoratori autonomi, disoccupati e incapienti. Ma cosa accade con il Reddito di Cittadinanza? 

Nell’attesa che venga data attuazione alla legge delega sull’assegno unico familiare, il Governo ha adottato alcune misure di durata transitoria dirette a fornire un sostegno concreto alla genitorialità. Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 135 dell’8 giugno 2021 è stato pubblicato il decreto legge 8 giugno 2021, n. 79 che prevede un potenziamento degli assegni del nucleo familiare e che introduce il cosiddetto assegno “ponte” per le famiglie che non godono dei requisiti per ottenere gli assegni familiari. La misura parte da luglio ed è valida fino al 31 dicembre 2021.

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Infatti, l’assegno unico per i figli under 21 partirà integralmente solo dal 2022 e la soluzione ponte mira proprio a colmare l’attesa dando supporto alle famiglie. Nel caso dell’assegno ponte, si tratta di un assegno semplificato con importi minori rispetto all’assegno da 250 euro massimi (217,8 euro), calcolato sulle condizioni reddituali reali delle famiglie. Il minimo che si può percepire è di 30 euro. L’assegno è rivolto a tutte le famiglie con figli minori di età che non abbiano i presupposti per ricevere gli assegni familiari. La famiglie deve avere un ISEE inferiore a 50 mila euro annui.

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I requisiti

Per quanto riguarda i requisiti soggettivi del richiedente, è necessario:
• essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’UE, o suo familiare titolare del diritto di soggiorno;
• essere cittadino di uno Stato non appartenente all’UE, in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale;
• essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
• essere domiciliato o residente in Italia e abbia i figli a carico sino al compimento del diciottesimo anno d’età;
• essere residente in Italia da almeno 2 anni, anche non continuativi, oppure sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

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Compatibilità

Dal primo luglio, l’assegno unico andrà a lavoratori autonomi, disoccupati e incapienti, inglobando una platea di circa 1,8 milioni di famiglie, nelle quali sono presenti circa 2,7 milioni di figli minori, che prima non godevano degli assegni familiari. La misura è compatibile con il reddito di cittadinanza e con altre misure erogate. Risulta invece incompatibile con la nuova misura l’assegno al nucleo familiare. Per i nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza, l’Inps corrisponde d’ufficio l’assegno congiuntamente al Rdc e con le modalità di erogazione del reddito di cittadinanza. Come specifica Il Sole 24 ore, dall’importo teorico spettante quale somma dei due istituti viene sottratto un importo pari alla quota di reddito di cittadinanza relativa ai figli minori facenti parte del nucleo familiare. L’assegno unico è cumulabile anche con il bonus asilo nido.

 

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