Pagamenti in contante, attenzione ai limiti: ecco cosa si rischia!

I pagamenti in contante hanno diverse limitazioni e limiti che, se superati, possono farci andare incontro a sanzioni. 

Un cambio di rotta sembra ormai essere stato annunciato in materia di pagamenti. Per lottare contro l’evasione fiscale, si sta optando sempre più per i pagamenti digitali, di cui resta traccia e quindi meno tendenti a sfuggire ai controlli. La svolta, in materia di transazioni, è stata avviata dal Governo ma seguita dai cittadini: sempre più italiani, infatti, stanno cambiando le loro abitudini di spesa e di acquisto, lasciando stare i contanti e utilizzando i pagamenti digitali. Un uso meno frequente del contante a favore di strisciate di carta risulta essere per gli esercenti anche più comodo e veloce. Perché, del resto, perder tempo con banconote, monetine e resti quando si può direttamente utilizzare la carta? Inoltre, sembra che gli italiani si sentano più protetti utilizzando i pagamenti elettronici, oltre a poter così tenere traccia di tutti i movimenti effettuati.

Leggi anche: Fisco, 1 milione di Autonomi e P.Iva a rischio senza deroga scadenze

Proprio per lottare contro l’evasione fiscale, il Governo ha adottato nel corso del tempo diverse strategie per cercare di contrastare il fenomeno. Ad esempio, è stato imposto nei pagamenti con denaro contante un limite che al momento è pari a 1.999,99 euro. A partire dal 1 gennaio del 2022, la soglia è stata ulteriormente ridotta a 999,99 euro. Nel caso si limiti questa soglia, si potrebbe generare un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate che potrebbe applicare la normativa sull’antiriciclaggio. La multa potrebbe andare dai 3 mila ai 5 mila euro.

Leggi anche: Carte di credito per minorenni, cosa sono e a cosa stare attenti

Attenzione anche ai prelievi da conto corrente. I controlli del Fisco, in questo caso, avvengono se la banca segnala delle operazioni che possono destare sospetto, sia in entrata che in uscita. I controlli avvengono generalmente se l’importo supera i mille euro giornalieri o 5 mila euro mensili per le imprese. I privati, invece, possono muoversi su una cifra che va dai 500 ai 1.000 euro al giorno e dai 2000 ai 3000 euro al mese. Conviene, in ogni caso, prestare attenzione ai movimenti di contante per evitare di trovarsi l’occhio del Fisco addosso!

Impostazioni privacy