INPS, come l’importo della tua pensione potrà cambiare nel corso degli anni

Il pagamento della prima pensione percepita il primo mese di pensionamento è diversa dai successivi. Ecco quali fattori influenzano la modifica dei trattamenti pensionistici.

No, l’importo della pensione non è sempre uguale nel corso del tempo. Le regole per il 2021 parlano chiaro al riguardo: l’importo della prima pensione ricevuta il primo mese di pensionamento non è definitivo e può cambiare nei mesi successivi, sia aumentando che diminuendo. I fattori che contribuiscono a far cambiare l’importo della pensione dei mesi successivi al primo di pagamento sono diversi e dipendono dalle tasse; dalle imposte; da detrazioni, rivalutazioni e conguagli.

Leggi anche: Le cause più frequenti d’intossicazione alimentare e come rimediare

Infatti, sull’importo di pensione vengono applicate le stesse tasse che si applicano agli stipendi: quindi Irpef, addizionali regionali, detrazioni. Questi importi non sono sempre uguali e quindi vanno a modificare pian piano l’ammontare totale della pensione. Per quanto riguarda i conguagli, la percentuale è inversamente proporzionale all’importo percepito: più alto è l’assegno che il pensionato percepisce, minore è il tasso di rivalutazione. I conguagli possono avvenire per compensazione, cioè quando il pensionato risulta essere a credito ed avere quindi diritto ad una maggiorazione in compensazione di quanto già versato. In questo caso, l’importo della pensione aumenta. Nel caso di versamento delle tasse inferiore a quanto dovuto, l’importo della pensione cambia ma diminuendo. 

Leggi anche: Non risparmiare sulla salute: ecco i sintomi per capire se hai un cancro

La rivalutazione delle pensioni, invece, è un sistema di adeguamento degli importi mensili pensionistici al costo della vita, in base all’indice del prezzo al consumo stimato dall’Istat. Più è alto il costo della vita più l’importo si modifica. Attualmente le fasce di rivalutazione delle pensioni sono sei e prevedono

  • 100% per gli importi fino a 4 volte il trattamento minimo;
  • 77% per gli importi compresi tra 4 e 5 volte il trattamento minimo;
  • 52% per gli importi compresi tra 5 e 6 volte il trattamento minimo;
  • 47% per gli importi compresi tra 6 e 8 volte il trattamento minimo;
  • 45% per gli importi compresi tra 8 e 9 volte il trattamento minimo;
  • 40% per gli importi superiori a 9 volte il trattamento minimo.

Dal primo gennaio 2022, si procederà secondo lo schema che segue: 

  • 100% degli assegni fino a tre volte il trattamento minimo Inps;
  • 90% per le pensioni tra tre e cinque volte il trattamento minimo Inps;
  • 75% per gli assegni oltre cinque volte il trattamento minimo Inps.
Impostazioni privacy