Cosa succede alla tua pensione di reversibilità in caso di divorzio

Cosa succede alla pensione di reversibilità in caso di divorzio tra i coniugi? Ecco in quali casi se ne ha diritto. 

Si torna a parlare di pensione di reversibilità dopo che, dall’Ocse – l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – sono arrivate bocciature al riguardo. Nel suo recente report “Economic Survey”, dedicato all’economia italiana, l’Ocse ha preso di mira non solo la pensione di reversibilità, ma l’intero sistema pensionistico italiano. Nell’ambito della riorganizzazione necessaria del sistema pensionistico, l’Ocse propone di contenere i costi delle pensioni di reversibilità permanenti, che attualmente si muovono intorno al 2,4% del Pil, sopra la media dell’Ocse ferma all’1%, escludendo la misura alle fasce fortemente al di sotto dell’età pensionabile. Il tutto dovrebbe già avvenire a partire dal 2022, in un’ottica di riduzione delle spese per le pensioni di reversibilità. 

Leggi anche: Risparmiare nella pulizia degli abiti, ecco come usare la liscivia di cenere al posto dei detersivi

La pensione di reversibilità è un trattamento pensionistico che viene riconosciuto a persone, a superstiti in caso di decesso di una persona pensionata oppure di un assicurato. L’assegno mensile è pari ad una quota percentuale rispetto alla pensione della persona. Hanno diritto a ricevere l’assegno il coniuge, il coniuge separato, i figli minorenni alla data della morte, i figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento della scomparsa. In genere, dunque, il primo beneficiario è sempre il coniuge: ma cosa accade nel caso di ex coniugi divorziati?

Leggi anche: La revisione auto aumenta e il bonus per risparmiare sul prezzo è per pochi

La questione è stata posta da una lettrice di Money.it che ha posto il seguente quesito: “Sposati nel 1983, separati nel 2008, stiamo divorziando adesso, con pratica accelerata per motivi di salute, in quanto mio marito ad aprile ha scoperto di avere una grave patologia tumorale per la quale sta facendo le terapie del caso, sperando possa andare avanti il più possibile. La mia domanda è questa: se, malauguratamente, mio marito dovesse venire a mancare dopo il completamento della pratica divorzile, io avrei ancora diritto alla reversibilità della sua pensione, visto che ,giuridicamente, noi risultiamo sposati dal 1983 al 2021 e, a breve , avremo l’udienza di divorzio. E quale sarebbe, nel caso, la percentuale di reversibilità a cui avrei diritto ? Attendo una vostra risposta, grazie”.

Nel caso di divorzio? 

Pronta anche la risposta. Nel caso caso di divorzio, non sempre la pensione di reversibilità è garantita. Per averne diritto l’ex coniuge deve non essere convolato a nuove nozze ed essere titolare di un assegno di mantenimento periodico corrisposto dal defunto.
Se con la sentenza di divorzio si stabilisce che la signora in questione ha diritto ad un assegno di mantenimento, allora questa avrà diritto alla pensione di reversibilità. E’ necessario che l’assegno di mantenimento sia periodico, ovvero versato a cadenze regolari e non liquidato una tantum.

Impostazioni privacy