Patrimoniale, forse arriva davvero: Enrico Letta continua a chiederla

Torna alla carica Enrico Letta con la proposta, ormai retrò, di una patrimoniale. Ecco di cosa si tratta. 

Già, per Enrico Letta la patrimoniale deve essere più che un’ossessione. Nell’ambito della riforma del Fisco che attende Palazzo Chigi c’è infatti spazio – almeno in proposta – per la patrimoniale, un’imposta che colpisce il patrimonio sia mobile che immobile, quindi denaro, case, azioni, valori preziosi, obbligazioni e può essere indirizzata sia alle persone fisiche che a quelle giuridiche. Può essere fissa o variabile e corrisponde, per certi versi, ad un provvedimento fiscale di applicazione di un’imposta sul patrimonio di un contribuente. L’imposta non grava sui redditi la lavoro, ma sul capitale detenuto dal contribuente a titolo di beni mobili e immobili, posseduti sia in Italia sia all’estero, in maniera indipendente al suo guadagno lavorativo.

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Il presidente Dem aveva già avanzato in precedenza la proposta di una dote per i diciottenni da costituire attraverso un aumento delle tasse di successione sui redditi più alti, ma la sua voce era rimasta isolata. “In generale, non mi sembra il momento di prendere soldi dai cittadini, ma di darli”, diceva Mario Draghi. Queste, però, sono settimane calde per la riforma del fisco, con la Lega che prova ad opporsi alla riforma del catasto ed insiste sul tagliare le tasse e ridurre l’età pensionabile. Dall’altra parte, il leader del Pd cerca di inserirsi riproponendo un aumento delle tasse di successione sui redditi più alti.

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La proposta di Letta

 

“Resta un nostro tema. Se non ci sarà accordo dentro la coalizione di maggioranza , lo porteremo in campagna elettorale, e quando avremo vinto le elezioni sarà uno dei temi principali: i giovani sono discriminati, scappano, ma un paese che non ha i giovani nel motore non ha futuro”, ha detto Letta. Chissà, dunque, che Mario Draghi non ci ripensi!

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