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Multe se in auto si superano i 30 km/h: cosa cambia nei nostri spostamenti in città

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Libero Ramati

L’obiettivo è quello di ridurre i morti sulle strade entro il 2050. A Bruxelles la misura, in atto da inizio anno, sembra funzionare.

 

Limite a 30 km/h in città (foto Adobestock)

L’idea dell’Unione Europea è quindi quella di introdurre un limite di velocità generalizzato per tutti i centri urbani dei paesi membri, imitando quanto già visto in via sperimentale in alcune città. Il progetto nasce per perseguire l’obiettivo zero morti sulle strade entro il 2050. Questo naturalmente sarà possibile non solo attraverso l’abbassamento dei limiti di velocità, ma anche grazie al miglioramento tecnologico delle auto sia per la sicurezza attiva che passiva. Il nodo ovviamente sono gli investimenti stradali, dove pedoni e biciclette sono l’anello debole della catena. Proprio per questo i sistemi di evitamento che sfruttano i radar e bloccano automaticamente l’automobile saranno resi obbligatori su tutte le nuove auto entro i prossimi anni. Inoltre il sistema di guida autonoma è in veloce miglioramento e potremmo superare il livello 3 – sono 5 le classi di guida autonoma – già dopo il 2025.

Secondo i dati della Commissione europea, ogni anno nell’Ue oltre 22mila persone perdono la vita sulle strade. Nonostante negli ultimi vent’anni siano stati fatti enormi progressi in materia di sicurezza, le cifre mostrano che il progresso nella riduzione del tasso di mortalità è stagnante. Nel 30 per cento dei casi, gli incidenti sono causati dall’eccesso di velocità. Da qui la proposte del Parlamento di abbassare il limite di velocità nelle zone residenziali e in quelle con un alto tasso di ciclisti e pedoni.

La velocità è responsabile del 30% della mortalità in strada: ecco gli obiettivi europei

Limite a 30 km/h in città (foto Adobestock)

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I 30 Km/h sono già in vigore in alcune città europee, come Bruxelles e Parigi. Naturalmente queste imposizioni hanno provocato furiose polemiche tra gli automobilisti delle due capitali, tanto che in quella belga erano state raccolte 50mila firme per bloccare la legge, ritenuto folle e paralizzante per la città. Nonostante il malcontento il progetto è andato avanti per il tutto il 2021 ed i numeri – da verificare anche per la presenza di meno auto in strada causata dalla pandemia – indicano che la riduzione di incidenti è incoraggiante.

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Nei primi 4 mesi infatti si sono registrati 635 incidenti contro gli 814 dei primi quattro mesi del 2021 e a spiccare è il crollo degli incidenti gravi, tanto che il numero di morti è il più basso degli ultimi 5 anni. C’è poi un vantaggio secondario, che vede l’aumento dell’utilizzo dei mezzi pubblici e della bicicletta. Tra le altre proposte per aumentare la sicurezza in strada in Europa c’è la tolleranza zero verso la guida in stato di ebbrezza, responsabile del 25% degli incidenti mortali.

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