Canone, si ricomincia: 90 euro all’anno è un prezzo troppo basso, dice la RAI

Oltre all’aumento delle bollette di luce, gas, benzina e alimentari potrebbe esserci anche l’aumento della misura del canone rai. 

Dopo l’aumento di luce e gas, potrebbe arrivare anche un aumento del canone RAI. A spaventare sono state le ultime dichiarazioni di Carlo Fuortes, Amministratore delegato del Gruppo RAI, che ha definito la tassa sulla televisione “un’imposta incongrua” rispetto agli impegni che l’azienda RAI mantiene nella gestione dei compiti di servizio pubblico. L’importo annuo dovuto è di 90 euro ed è addebitato in quote bimestrali da 18 euro ciascuna. Dal 2022, inoltre, c’è possibilità di un ritorno al bollettino di c/c per il versamento della tassa come avveniva prima del 2016, quando il canone è stato introdotto direttamente in bolletta.

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Secondo l’AD Rai, il costo per l’abbonamento annuale alla televisione pubblica negli altri Paesi è più alto rispetto a quello italiano. In Francia, ha un costo di 138 euro annui, in Croazia di 127 euro annui, in Gran Bretagna di 185 euro annui, in Svizzera di 312 euro annui, in Germania di 220 euro annui.

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E’ l’Agenzia delle entrate ad avere il compito di verificare chi evade il pagamento per poi procedere successivamente alla riscossione dell’importo mancante. L’agenzia delle entrate ha il compito di chiedere i debiti del Canone Rai al massimo entro dieci anni, incrociando i dati disponibili presenti nelle banche e le utenze intestate degli gli evasori per confermare chi ha dichiarato il falso. I controlli possono avvenire a campione o nel caso in cui sorgano dei dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive. L’accesso della Guardia di Finanza nelle abitazioni private può avvenire solo in determinate condizioni di garanzia del contribuente e solo se è presente un’autorizzazione del procuratore della Repubblica.

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