Pace fiscale, fate attenzione alla data del 30 novembre 2021. E ai cinque giorni successivi

Chi non è in pari con i versamenti della pace fiscale in scadenza a luglio, agosto e settembre ha tempo fino al 30 novembre per pagare. Questa è anche la data ultima per rottamazione ter e saldo e stralcio.

I pagamenti della pace fiscale 2021 convergono tutti alla data del 30 novembre. Per effetto delle novità introdotte dal decreto fiscale collegato alle Leggi di Bilancio 2022, si accavalla il termine ultimo di versamento delle rate relative al 2020 e 2021, sia per la rottamazione ter che per il saldo e stralcio delle cartelle. Il 30 novembre è la data entro cui è possibile pagare le rate della pace fiscale in scadenza a luglio, agosto e settembre senza che il mancato pagamento comporti la decadenza del piano agevolato del versamento. La nuova scadenza comprende anche la data di ottobre.

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Nel decreto fiscale c’è una parte molto importante dedicata alle riscossioni, parte importante dell’azione delle istituzioni in questo periodo. Oltre alle novità in mataria di rateizzazioni, si mette mano anche alla riammissione nei termini dei contribuenti decaduti dalla rottamazione ter e dal saldo e stralcio per mancato versamento delle rate dovute entro il 31 luglio, 31 agosto e 30 settembre. Sempre secondo il decreto, sarà considerato tempestivo il pagamento di tali rate se fatto entro il 30 novembre, con un ulteriore tolleranza di 5 giorni, così la data del 30 novembre acquista ancora più importanza per chi è indietro con i pagamenti.

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Imprese e contribuenti che hanno aderito alla definizione agevolata hanno tempo fino al 30 settembre per finalizzare il pagamento delle 18 rate finora dovute dallo scorso anno, per il saldo e stralcio e per la rottamazione. La data del 30 settembre pende quindi come una spada di Damocle sulle teste dei contribuenti, nonostante siano previsti i 5 giorni di tolleranza sui pagamenti come per tutti le altre scadenze delle cartelle esattoriali. Anche con questo margine di tolleranza, per qualcuno che ha accumulato molti debiti col fisco, cambia poco. L’intenzione del Governo è quella di rinviare almeno il pagamento della pace fiscale, per non farla pesare sulle teste degli italiani. Le parti politiche si stanno scontrando su questo argomento, ma è importante capire che il nodo principale della questione sono le risorse che vanno utilizzare per una ulteriore proroga dei pagamenti.

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