Il Governo ha deciso di abbassare il prezzo degli assorbenti. Ma il costo potrebbe scendere ancora

Inserito nel Documento programmatico di bilancio il calo delle tasse sugli assorbenti, con un taglio dell’Iva dal 22 per cento al 10. 

Il Governo si muove sulla scia del calo delle tasse sugli assorbenti. Nel “Documento Programmatico di Bilancio”, che prepara la legge di bilancio, approvato mercoledì dal Consiglio dei ministri, è stato inserito il taglio dal 22 per cento al 10 dell’IVA su prodotti assorbenti per l’igiene femminile. Ad oggi in Italia gli assorbenti femminili sono beni ordinari, che non godono di aliquota ridotta, come vino, sigarette e vestiti: l’Iva, quindi, è al 22%. La conseguenza è che gli assorbenti hanno prezzi tra i più alti in Europa: nel Regno Unito l’Iva è al 5%, in Francia al 5,5, in Germania è al 7 percento. La tampon tax italiana invece è pari ai livelli dell’ Ungheria (27%), Danimarca, Svezia e Norvegia (25%).

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La proposta è stata fortemente sostenuta in particolare da tre partiti: Pd, M5s e Italia Viva. Prima dell’inizio della pandemia, il governo giallorosso provò una manovra in tal senso ma il taglio al 5% riguardò solamente gli assorbenti compostabili e biodegradabili. Ora, nel Governo Draghi, almeno tre partiti su cinque sostengono la misura chiedendo un taglio dell’Iva al 4%. Sul tavolo, attualmente, c’è ora una riduzione al 10%. “L’annunciata riduzione dell’aliquota sui prodotti igienici femminili in legge di Bilancio è una notizia estremamente positiva. Si tratta di un ulteriore, importante passaggio che ci auguriamo possa condurre quanto prima all’abolizione della Tampon tax”, sottolinea il M5s.

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“Dopo anni di battaglie del Pd dentro le istituzioni e una crescente mobilitazione dell’opinione pubblica, dovrebbe essere arrivato il momento del taglio della tampon tax con l’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti nella prossima legge di bilancio. Le donne hanno il diritto di non pagare tasse sul proprio corpo, così come d’altro canto accade in moltissimi Paesi europei”, commentano dal Pd. Del resto, il ciclo non è un lusso. Dopo anni di tentativi falliti e promesse mancate, il governo Draghi potrebbe davvero approvare una svolta in tal senso.

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