Soldi spesi per i Gratta e Vinci irregolari, non puoi avere indietro i soldi, dice il giudice

I giudici decretano che per i biglietti irregolari non ci sarà niente per i giocatori inconsapevoli. L’unica penalità è una multa per la concessionaria della lotteria.

In maniera molto blanda, ma costante, continua la lotta della magistratura alla ludopatia, molto sofferta in Italia, specialmente per quanto riguarda le lotterie istantanee. Uno degli ultimi esempi sta nella sentenza della Corte di Cassazione, che ha negato il ricorso di un giocatore di lotterie istantanee per una palese violazione del decreto Balduzzi che tutela i regolamenti nazionali dei Gratta e Vinci. Secondo il succitato decreto Balduzzi, le lotterie istantanee nazionali devono riportare sul biglietto la percentuale di probabilità di vittoria, obbligo che non era rispettato dai Gratta e Vinci “Nuovo Maxi Miliardario” e “Fantastici 1000”, che il giocatore in questione acquistava abitualmente.

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Il giocatore in questione aveva acquistato più di 400 biglietti dei due Gratta e Vinci, per un totale di 2.490 euro di spesa che non ha mai riavuto indietro per via della mancata vincita. Il giocatore ha cercato di recuperare i soldi spesi facendo causa alle concessionarie dei biglietti per la violazione della legge, ma i giudici della Cassazione hanno negato qualsiasi rimborso. La magra consolazione è stata una multa emessa contro le concessionarie che non hanno scritto sul biglietto le possibilità di vittoria, contravvenendo a una legge nazionale. A quanto pare neanche il surrogato dell’avviso sul sito internet basta per passare oltre la contravvenzione.

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I giocatori che acquistano biglietti del Gratta e Vinci non regolari non hanno dunque diritto a nessun rimborso della spesa. Questo sembrerebbe un altro disincentivo che la magistratura mette al gioco d’azzardo, al pari dell’obbligo di apporre sui biglietti la percentuale di vittoria da parte delle concessionarie, in teoria deterrente a tentare una scommessa che vede il giocatore con le probabilità palesemente contrarie. L’importo della multa fatta alle concessionarie non è noto, ma da tutto questo processo l’unico vero sconfitto è stato il giocatore, che ora si trova sulla coscienza una spesa di oltre 2.000 euro che non riavrà mai indietro.

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