Arriva anche la tassa sul Covid e il colpo è pesante

Novità in tema di quarantena per i lavoratori. A dettare le regole l’ultimo Decreto fiscale che spazza via il Cura Italia. 

La quarantena forzata dei lavoratori entrati in contatto con un positivo peserà interamente sulle spalle delle aziende italiane e sarà a carico dei datori di lavoro. Questo quanto previsto dal Dl Fiscale entrato in vigore il 22 ottobre, che cancella la norma introdotta nel 2020 dal decreto Cura Italia. Con quest’ultimo, lo Stato si impegnava a coprire le spese sostenute dalle aziende private per gli addetti in quarantena ed era l’Inps a seguire il normale iter per malattia. Ora, però, le cose sono cambiate e toccherà agli imprenditori pagare per intero i costi legati ai primi tre giorni di isolamento del singolo impiegato. Quelli connessi al periodo successivo, ossia dal quarto al ventesimo giorno, verranno ripartiti a metà con l’Inps.

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L’articolo 26 del Cura Italia aveva stabilito per il 2020 l’equiparazione della quarantena alla malattia. Ma, informa Italia Oggi, il decreto fiscale ha cambiato il testo del comma 5, nel quale si stabiliva che i costi per le tutele dei dipendenti confinati causa Covid fossero interamente sostenuti dallo Stato. Il testo prevede che vengano finanziati gli oneri dell’Inps connessi alla malattia dal “31 gennaio 2020 fino al 31 gennaio 2021”. Ciò vuol dire che non saranno più messi a disposizione fondi per corrispondere l’ indennità per i lavoratori costretti alla quarantena da agosto in poi. Il tutto costerà agli interessati almeno 380 milioni di euro.

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L’esecutivo ha inoltre programmato infatti un effetto retroattivo della norma, che farebbe recuperare alle casse dello Stato 2 miliardi e mezzo di euro togliendole alle imprese. Secondo Il Giornale, “il costo complessivo delle quarantene sarebbe addirittura pari a 4 miliardi e 232 milioni di euro. Questo costo sarebbe da ripartire per il 60% sulle aziende e per il 40% sull’Inps. Quindi per le imprese 2 anni di Covid significano 2,5 miliardi di euro di perdite non preventivate, ovvero quel denaro che avrebbero dovuto recuperare dallo Stato per le quarantene ma che non vedranno mai tornare indietro”.

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