Pensioni, non sono più i parenti a dover comunicare la morte del congiunto all’INPS, dicono i giudici

Pensioni, cosa fare quando muore il pensionato e a chi spetta comunicarne il decesso all’Inps?

Una recente sentenza della Cassazione ha chiarito tutti gli aspetti in una pronuncia di cui per ora è nota solo l’informazione provvisoria che ribalta la sentenze del passato, già emesse nel 2013 e nel 2018. La questione diventa rilevante per l’interruzione dell’erogazione dell’assegno mensile per un pensionato: fino ad oggi c’era l’obbligo di comunicazione all’INPS, ma ora non più. 

Definire quindi a chi spetta comunicare il decesso all’Inps è dirimente nella misura in cui, qualora dovesse ritenersi che tale obbligo compete agli eredi, in caso di omissione ne potrebbe derivare una incriminazione per il reato di indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato. Questa, del resto, è stata la posizione tradizionale sposata dalla giurisprudenza. Secondo le citate sentenze della Cassazione, compete agli eredi inviare il certificato di morte all’Inps non appena si verifica il decesso. Sicché, per far scattare l’illecito penale, basterebbe l’accredito anche di una sola mensilità della pensione, senza possibilità di giustificarsi sostenendo che non c’è stato il tempo necessario per l’invio della comunicazione.

La Cassazione ha deciso: gli erede non devono più avvisare l’Inps del decesso del pensionato

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Tutto questo però non è più valido, perché la Cassazione alla stessa domanda ha posto una risposta diversa, modificando il suo orientamento: non spetta più agli eredi informare l’Istituto di previdenza circa la morte del pensionato. Né spetta all’eventuale cointestatario del conto corrente sul quale è accreditata la pensione. Come chiarito nella pronuncia in commento, la legge 27 dicembre 2002 n. 289 ha introdotto l’obbligo per le Anagrafi comunali di trasmettere online all’Inps le comunicazioni di decesso. Questo implica che è il Comune a dover comunicare all’Inps il decesso del pensionato e non certo i privati cittadini; non esiste alcuna norma che imponga a questi ultimi di consegnare, agli uffici Inps, il certificato di morte cartaceo, come invece prima si pensava, richiamando l’articolo 316-ter del Codice, che sanziona l’omissione di informazioni dovute.

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In oltre viene ribadito come i medici necroscopi debbano inviare online all’Inps il certificato di accertamento del decesso entro 48 ore dall’avvenimento. Sarà poi l’ente, dopo la segnalazione, a provvedere da sola a individuare il soggetto per effettuare le necessarie variazioni alla pensione, quindi nulla può più essere rimproverato agli eredi, che al più dobranno restituire gli importi pensionistici ricevuti successivamente.

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