Rincari ed approssimazione, perchè il bonus terme rischia di diventare una trappola

Il bonus prescinde dal reddito, per cui chi vive in ristrettezze economiche contribuisce a favorire chiunque.

Dopo una lunghissima attesa per il decreto attuativo sarà finalmente possibile, dal 28 ottobre, richiedere il cosiddetto Bonus Terme. Si tratta di uno sconto del 100% sui servizi termali, fino a un massimo di 200 euro a persona, destinato all’acquisto di servizi termali e di circuiti benessere. Per la misura sono stati stanziati ben 53 milioni di euro, attraverso un decreto del Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, pubblicato in Gazzetta ufficiale, del 1° luglio 2021. L’incentivo è previsto dall’articolo 29-bis del decreto-legge n. 104 del 2020. Al contrario del bonus vacanze, non sono presenti limite di ISEE da rispettare.

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Attenzione però perché, se da un lato, come spiega il Mise, la misura punta a “sostenere un settore economico particolarmente colpito dall’emergenza covid”, il bonus prescinde dal reddito, per cui chi vive in ristrettezze economiche contribuisce a favorire chiunque. Consumerismo No Profit, associazione che difende i diritti dei consumatori, ha segnalato come molte strutture termali siano ancora del tutto impreparate alla novità che scatterà ufficialmente il prossimo 8 novembre, e come sia elevato il rischio che la maggior parte dei cittadini che intendono approfittare del sussidio rimanga senza. Non è inoltre chiaro come le strutture termali gestiranno le domande dei cittadini e sulla base di quali criteri inoltreranno le prenotazioni e chi vigilerà sul rispetto dei diritti degli utenti e per evitare abusi. C’è poi il rischio rincari, con molti operatori che potrebbero aumentare le tariffe dei propri servizi approfittando dei soldi messi a disposizione dal governo, o condizionare l’utilizzo del bonus all’accettazione di costosi pacchetti, denuncia Consumerismo.

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La misura ha come obiettivo quello di sostenere l’economia in generale e nello specifico un settore maggiormente colpito dalla pandemia. Il bonus si rivolge a tutti i cittadini maggiorenni residenti in Italia, senza limiti ISEE e senza limiti legati al nucleo familiare. La misura consiste in uno sconto del 100% sul prezzo d’acquisto dei servizi termali prescelti, fino a un massimo di 200,00 euro. Ogni cittadino può usufruire del bonus una sola volta.
Per poter usufruire del bonus è necessario che i servizi termali non siano già a carico del Servizio Sanitario Nazionale né di altri enti pubblici e che non siano quindi oggetto di ulteriori benefici riconosciuti all’utente. Il buono non è cedibile a terzi, né a titolo gratuito né in cambio di un corrispettivo in denaro. Inoltre, non costituisce reddito imponibile dell’utente e non rileva ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente – ISEE.

Dunque la piattaforma per la registrazione delle strutture aderenti sarà in funzione a partire dal 28 ottobre. I centri termali entreranno in una lista accreditata a cui i cittadini potranno rivolgersi per prenotare il voucher che, va ribadito, prevede uno sconto massimo fino a 200 euro, a partire dall’8 novembre 2021. La misura, come detto, era stata introdotta dall’articolo 29 bis del 14 agosto 2020 e quindi ha impiegato ben un anno per essere operativa, visto che il decreto attuativo è stato pubblicato in gazzetta quasi un anno dopo. Questo prevede che la struttura dovrà effettuare l’accesso alla procedura informatica tramite SPID. Sarà poi necessario inserire una serie di informazioni: dati anagrafici relativi all’ente termale, tra cui gli estremi di autorizzazione all’apertura dell’attività, dati necessari ai fini dell’erogazione dei rimborsi all’ente termale a fronte dei buoni fruiti dagli utenti.

Per sfruttare il voucher i cittadini interessati dovranno individuare una delle strutture aderenti presenti nell’elenco e prenotare i servizi termali. Il centro termale dovrà prenotare il contributo del bonus terme 2021 inserendo le informazioni relative alla richiesta dell’utente e inviando la prenotazione tramite la procedura informatica dedicata, sulla base delle risorse residue, il sistema messo a punto da Invitalia rilascerà un documento relativo alla prenotazione effettuata, che l’ente potrà o inviare tramite email o stampare e consegnare al cliente. Il cliente avrà a disposizione 60 giorni di tempo per usarlo e dopo l’utilizzo, la struttura potrà richiedere il rimborso.

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