Case, acquistarle sarà sempre più difficile, ecco perché

Il mercato immobiliare non dà segni di cedimento nemmeno dopo la pandemia: ecco come cambiano tassi fissi e variabili sul mutuo.

La galoppata del costo del denaro ha ripreso ritmo e a risentirne sono stati anche i mutui, che hanno visto aumentare i tassi di interesse. Siamo stati abituati ad un periodo in cui conveniva assolutamente farsi prestare denaro, visto che il variabile si è attestato a lungo allo 0,5%, mentre quello fisso è comunque rimasto sotto l’1%, ma tutto questo oramai non è altro che un lontano ricordo.

Non ci sarà però un’impennata verso l’alto, almeno così dicono gli esperti. La risalita infatti sarà graduale, consentendo a chi vuole acquistare una casa di valutare con calma la situazione di mercato scegliendo poi la soluzione migliore e più conveniente. Nonostante la pandemia e le limitazioni, infatti, il mercato immobiliare ha continuato comunque ad essere “frizzante”. Inoltre le recenti normative hanno alleggerito questo importante passaggio per i giovani a cui sono stati garantiti fondi per altri 240 milioni dalla recente Legge di Bilancio per l’acquisto della prima casa. Questi inoltre si aggiungono ai 150 già resi disponibili precedentemente.

Mutui, quanto variano i tassi fissi e i variabili: ecco cosa conviene sceglierecomprare casa senza soldi

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Si nota una chiara tendenza alla risalita dei tassi da inizio anno ad indicare una nuova direzione di marcia. Rispetto al gennaio 2021, ad esempio, quanto rilevato pochi giorni fa mostra un aumento dei finanziamenti con tasso fisso: se i prestiti a 10 anni si potevano chiudere con poco più dello 0,5%, adesso hanno toccato quota 0,91%. Situazione analoga per le scadenze ventennali e trentennali, con aumenti rispettivamente di 26 e di 24 centesimi. Ad oggi, il tasso sui 20 anni è dell’1%, sui 30 si tocca punta dell’1,26%.

Per quanto riguarda i tassi variabili il tasso applicato  sul decennale scende allo 0,62%, mentre il ventennale si attesta allo 0,68%. Ovviamente più alto il trentennale, che tocca invece lo 0,78%. Il differenziale rispetto al fisso è di circa lo 0,5%, ma la quasi totalità degli acquirenti, circa il 90%, sceglie quest’ultimo.

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Gli esperti del settore, però, mettono in guardia: +20% la cifra totale da spendere su un mutuo con quello trentennale che arriva addirittura al 30% in più. Il motivo è presto detto: la crescita è la componente del tasso e non è dovuta alle spese accessorie.

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