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Contante vietato: i pagamenti che non puoi più fare coma una volta

Published by
Libero Ramati

Si tende sempre di più a scoraggiare l’uso del contante a vantaggio di altri strumenti tracciabili come bancomat, carta di credito e bonifici.

Come tutti sanno a partire dal primo gennaio 2022 l’utilizzo del contante sarà limitato alla cifra massima di 999,99 euro. Lo stato disincentiva sempre di più l’utilizzo delle banconote in favore dei sistemi elettronici di pagamento, come bancomat, carte, smartphone, bonifici. L’importante è che l’operazione sia tracciabile, così da poter eventualmente verificare l’origine del denaro e capire se viene da attività illecite o da lavoro nero. Tutto questo permette al Fisco anche di scovare chi non paga le tasse e per questo gli accertamenti sono sempre più attenti. Ma quali sono i versamenti che è consigliabile effettuare con moneta contante?

Ad esempio le spese detraibili vanno sempre fatte con strumenti che ne consentono la tracciabilità. Ad esempio quelle effettuate in farmacia o per visite mediche. Il consiglio è quello di estendere a tutti i costi medici l’uso di bancomat e carte di credito, per non incorrere in errori.

Attenzione ai pagamenti in contanti: dal 2022 sopra i 1000 euro si rischia grosso

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La stessa cosa vale anche per il pagamento di alcuni bonus, come quello relativo alle ristrutturazioni edilizie. Dare denaro contante in questa circostanza potrebbe far perdere il diritto alla detrazione, un rischio che può essere facilmente evitato effettuando un bonifico.

Insieme a questi c’è anche il canone di affitto e le spese di condominio, per le quali non si può superare la soglia futura dei 1000 euro. Nel caso di paghi di più in contanti si rischiano multe e denunce davvero rilevanti.

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La scelta di restringere il contante a 999,99 euro è altro chiaro segnale di come si tende a scoraggiare i cittadini italiani a utilizzare moneta contante. Inoltre, non bisogna dimenticare che l’Agenzia delle entrate ha il potere di controllare tutte quelle spese che superano il 20% del reddito complessivo dichiarato dal cittadino, per evitare operazioni “in nero”. Dunque è sempre meno consigliato l’utilizzo di denaro contante per eseguire una serie di pagamenti. Se è vero che in molti casi esiste l’obbligo di ricorrere alla moneta elettronica per rendere tracciabili le operazioni finanziarie, in altre situazioni è opportuno fare versamenti con bancomat, carte di credito o bonifici.

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