Contributi, arrivano 12 mesi di bonus

Un nuovo maxi emendamento della Legge di Bilancio rallegra i volti dei lavoratori. Bonus sui contributi in busta paga che aumenta lo stipendio netto nel 2022.

La Legge di Bilancio 2022 permetterà una radicale riforma del Fisco, ma i molto emendamenti che stanno venendo discussi e approvati proprio a ridosso della pubblicazione portano nel testo anche altri argomenti. Uno su tutti è un maxi emendamento aggiunto di recente alla Legge di Bilancio che introduce un bonus sui contributi di 12 mesi che permetterà ai lavoratori dipendenti di aumentare il proprio stipendio netto. L’introduzione di questo bonus è però solo in via transitoria. Il bonus contributi ha valenza, salvo diverse decisioni future, solo per l’anno 2022 e dal 1 gennaio 2023 si tornerà all’aliquota contributiva media del 9,19% della retribuzione lorda.

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Generalmente le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici IVS sono pari al 33% e vengono così modulate:

  • 23,81% a carico del datore di lavoro;
  • 9,19% a carico del lavoratore.

Ci sono però gestioni dove la contribuzione è leggermente differente. Ad esempio, per il fondo degli iscritti all’Istituto Postelegrafonici IPOST è del 32,65%, mentre per il Fondo Volo varia a seconda dell’anzianità assicurativa e dell’adesione o meno a fondi complementari di previdenza, e va da un minimo di 37,70% a un massimo di 40,82%.

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Avendo presente questo, la Legge di Bilancio 2022 interviene sull’aliquota contributiva a carico del lavoratore, la quale viene ridotta con vantaggi positivi per lo stipendio netto. Andando nel dettaglio, nel testo del maxi emendamento della Legge di Bilancio leggiamo che per tutto il 2022, è riconosciuto ai lavoratori dipendenti, ad esclusione dei lavoratori domestici, un esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore dello 0,8%. Questo a condizione che la retribuzione imponibile non ecceda l’importo di 2.692 euro al mese più l’eventuale tredicesima mensilità di dicembre. Questo significa che il taglio dell’aliquota vale per i dipendenti con paga mensile lorda fino a 2.692 euro al mese, quindi per tutti coloro che hanno un reddito non superiore a 35.000 euro l’anno (includendo la tredicesima).

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