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Fisco

Mutuo cointestato, rischi ed incognite

Published by
Chiara Feleppa

Il mutuo cointestato è una buona alternativa sia per i debitori che per le banche. Ma ai benefici si aggiungono rischi ed incognite

Il mutuo cointestato è una possibilità per acquistare una casa a cui si può ricorrere nel caso in cui, a stipulare il mutuo, siano in due. La banca riceve una doppia garanzia sul rimborso del finanziamento ma, se uno dei debitori non paga, l’istituto di credito può rivalersi sull’altro debitore richiedendo tutta la somma dovuta. Nel caso di mutuo cointestato, il finanziamento viene sottoscritto da almeno due o più debitori che, all’atto della stipula del mutuo, si impegnano a rimborsare le rate fino a quando il debito non sarà estinto. La banca è più predisposta ad erogare il finanziamento potendo contare su una doppia garanzie. Inoltre, se si è in due a chiedere un mutuo, è possibile richiedere una somma più elevata e, in genere, i tassi di interessi sono più vantaggiosi.

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Per i debitori, invece, il vantaggio di un mutuo cointestato sta soprattutto nel pagare solo una parte della rata che viene appunto divisa in due. Entrambi possono detrarre il 19% degli interessi passivi, sino ad un massimo di 4mila euro ma, se uno dei due è a carico dell’altro da un punto di vista fiscale, è l’altro che potrà detrarre il 100% degli interessi passivi. Per richiedere un mutuo cointestato, tutti i richiedenti dovranno presentare in banca i documenti anagrafici e i documenti di reddito. Un problema potrebbe verificarsi se l’intestatario del mutuo non paga. Infatti, qualora si registrassero episodi di insolvenza, la banca potrà richiedere da ciascuno di questi tutta la somma dovuta e non solo la quota spettante. Risulta inoltre complesso riuscire ad uscire dal mutuo cointestato quando la proprietà appartiene a più soggetti. Tra le opzioni ci sono la vendita, l’affitto dell’immobile o l’accollo del mutuo.

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Vari casi

I casi che possono verificarsi sono diversi. A fare il punto è l’avvocato Ada Barbera, intervistata dal portale Idealista.it. “Una delle soluzioni percorribili in sede di separazione è quella per cui un solo coniuge continua a pagare la propria quota parte di rata. Uno dei due ex coniugi può comunque scegliere di accollarsi l’intera rata, andando poi a detrarre l’importo all’eventuale assegno di mantenimento riconosciuto all’altro coniuge: ovviamente una soluzione del genere deve essere dichiarata nell’accordo consensuale di separazione”, spiega il legale. Questo, nel caso di separazione consensuale. Ad ogni modo, la banca risulta estranea ad ogni scelta legale effettuata dai coniugi in fase di separazione. Per quanto riguarda la cessione della propria quota di proprietà all’altro ex coniuge, dal punto di vista della banca, si crea il problema di dover valutare se il coniuge residuo ha un merito di credito tale da poter offrire garanzie circa l’adempimento delle rate residue di mutuo.

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