Perchè nei prossimi mesi i prezzi saliranno ancora

Crisi politica sempre più accentuata, inflazione dilagante, prezzi dei prodotti basilari alle stelle e supermercati sempre più cari: ecco in che modo il governo sta provando a intervenire per porre rimedio a una situazione ormai insostenibile.

Tutto è in aumento: prezzi assurdi al supermercato, generi alimentari esosi, carburanti alle stelle, bollette salate. Ma sono soprattutto, in questo momento, i generi alimentari a preoccupare: ecco il perché il governo prova a pianificare un intervento risolutivo. Vediamo quale.

La necessità di porre un freno a quelli che sono i prezzi in crescita dei prodotti del supermercato sta spingendo il governo ad intervenire con una politica di sostegno ai cittadini. Quale? E’ semplice. Ad oggi il piano del governo per abbassare i prezzi del supermercato e provare a mettere in scena un meccanismo affinché i prodotti costino meno è allo studio delle autorità governative. Nel novero di un percorso che il governo sta attuando da mesi, in un clima di crisi economica dovuto un pò al covid e un pò alla guerra in Ucraina, anche i generi alimentari e i prodotti da banco stanno richiedendo un supporto economico per permettere alle gente di continuare a fare la spesa. Vediamo nel dettaglio.

Non appena i prezzi della benzina, le bollette di luce e gas e i costi per viaggi cari, ma pure al supermercato i prezzi sono aumentati e il governo starebbe pensando in concreto ad un modo per intervenire per ridurre i costi del carrello della spesa. Tra le prime idee per far sostenere i rincari al supermercato, quella della riduzione dell’Iva al fine di aiutare le famiglie e basso reddito ma anche quello di provare a definire quei beni debbano rientrare nell’aliquota agevolata. Contro i prezzi folli al supermercato, il governo dunque guarda alla riduzione dell’Iva. La proposta era giunta dal segretario della Cisl Luigi Sbarra, il quale aveva suggerito il taglio al cuneo fiscale ma pure l’azzeramento dell’Iva su alcuni beni. Per riuscirci occorre azzerare l’imposta sui prodotti di prima necessità e a ampioconsumo, un taglio che aiuterebbe tutti i cittadini che in questo momento stanno patendol’inflazione e l’aumento dei prezzi.

Attualmente l’Iva sui beni di largo consumo è al 22% e si parla di intervenire al ribasso in primis sui prodotti legati all’igiene personale, ma anche a quelli dell’abbigliamento e calzature. In successione l’Iva potrebbe scendere anche su elettrodomestici, mobili ed elettronica. In base alla legge Ue, è anche possibile abbassare l’aliquota al 5% per 24 categorie di prodotti tra cui medicinali, generi alimentari, assorbenti, contraccettivi, biciclette e giornali. Oggi, al supermercato i prezzi sono sempre in crescita: dalla frutta, tipo gli ortaggi, passando per pane, pasta, olio, carta igienica, prodotti da forno, latte, e derivati e ovviamente carne e pesce. In pratica ogni prodotto che si trova al supermercato costa  almeno il 10-20% in più di un anno fa. Qualche mese fa un consumatore spendeva in media 50-55 euro per la spesa per due persone a settimana, ora il prezzo è 65-70 euro. Mensilmente dai 300 euro per la spesa, si è passati a 600-700 euro per una famiglia di 4 persone.

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