Gas, perchè la Germania sta messa peggio di noi. E ci chiede aiuto

Il clima di crisi internazionale legato al gas sta sgretolando ogni certezza sul fronte economico e perfino un colosso come la Germania si presenta come un gigante malato e ora attraversa una crisi peggiore di quella Italiana, tornando almeno due decadi indietro.

La Germania è in crisi: forse, o quasi con certezza, più dell’Italia. E ritorna ai primi anni Duemila, quando era vista come una sorta di “malato d’Europa”: e neanche troppo immaginario in realtà. Capiamo che cosa è successo e cosa può succedere ancora.

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Dopo venti anni, il vento della crisi torna a soffiare sulla Germania. La ‘locomotiva d’Europa’ rischia di incepparsi senza gas.

La pandemia  e la guerra tra Russia e Ucraina stanno ridisegnando economie e equilibri tra potenze, e una delle vittime più grandi di questa crisi potrebbe essere proprio la Germania.

Erano i primi anni del 2000 che l’economia tedesca non arrancava: dopo l’era Gehrard Schroeder, successore di Helmut Kohl, e la fase dell’euro, Berlino, da malato d’Europa, diventava pian piano leader. Come?

La ripresa della Germania: poi la nuova crisi

Ammortizzatori sociali, aiuti ai disoccupati ridotti, ripresa dell’occupazione e soprattutto la richiesta di Schroeder all’Europa di flessibilità sul deficit: il tetto del 3% fu superato.

Da lì, ecco l’inizio dell’epoca Angela Merkel. Cancelliera per sedici anni fino a pochi mesi fa, ha fatto risorgere e splendere il paese teutonico. Tasso di occupazione del 76%, crisi finanziaria mondiale del 2008-’09 alle spalle, leadership europea negli anni della crisi dei debiti sovrani e modello Germania imitato ovunque.

Ma molti esperti di alta finanza hanno sempre indicato i motivi del suo successo: l’approvvigionamento energetico a basso costo in Russia e i mercati di sbocco come la Cina. Un percorso che poteva, come poi è accaduto, nascondere delle insidie.

La crisi con la Russia: problema economico e politico in Germania

gas/ fonte: Pexels

Pandemia e guerra hanno scardinato il postulato della continuità economica tedesca. Con le ruggini con la Russia, ora gas e petrolio devono essere importati da altri mercati e a prezzi piùalti. Questo ha già fortemente indebolito la Germania.

E ora? I tedeschi non hanno la certezza che la natura internazionale, europea della crisi, può essere un’ancora di salvataggio, anche se continuano a ignorare la chance di uscirne ‘in compagnia’. Questo significherebbe ridiscutere posizioni lunghe anni, tramite le quali vero paesi come l’Italia, la Germania ha avuto spesso un atteggiamento di indifferenza come se quasi i problemi dell’Eurozona non la riguardassero.

Sovrastimare il proprio ruolo può essere però stato un errore. L’euro, come concepito oggi, secondo esperti del settore è una struttura portante debole, e la necessità di una unione fiscale per minimizzare le divergenze tra i paesi potrebbe essere cruciale per la sopravvivenza dell’Europa come concetto finanziario, prima che geopolitico.

La Germania anziché dialogare con i partner europei, si intestardisce sullo scudo spread, imponendo logiche di austerità e regole che la maggior parte dei vicini non condivide.

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