Recovery, assegno unico e reddito di cittadinanza compatibili: a chi spetta

L’assegno unico sarà compatibile con altre forme di sostegno, come per esempio il reddito di cittadinanza, e verrà riconosciuto sotto forma di credito di imposta o erogazione diretta della somma dovuta.

L’assegno unico per i figli 2021 è compatibile con il reddito di cittadinanza. A stabilirlo è la legge-delega n.46 del 1° aprile in Gazzetta Ufficiale dal 6 aprile 2021. L’assegno unico, dal 1° luglio 2021, è rivolto alle famiglie con figli a carico fino a 21 anni a partire dal settimo mese di gravidanza della madre. La legge in Gazzetta Ufficiale, inoltre, sancisce la compatibilità del sostegno con il reddito di cittadinanza e stabilisce che questo sia corrisposto congiuntamente al sussidio con le modalità di erogazione previste per lo stesso. In altre parole le due prestazioni vengono erogate con la ricarica mensile della carta RdC.

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Inoltre, la legge n.46 del 1° aprile stabilisce che nella determinazione dell’ammontare complessivo “si tiene eventualmente conto della quota del beneficio economico del reddito di cittadinanza attribuibile ai componenti di minore età presenti nel nucleo familiare, sulla base di parametri della scala di equivalenza definiti dal decreto n.4/2019”. Ovvero – chiarisce Qui Finanza – alla somma complessiva di assegno unico e reddito di cittadinanza spettante al nucleo familiare andrebbe sottratta la quota di RdC attribuibile a ciascun minore presente nel medesimo.

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Tuttavia, alla legge in vigore dovranno seguire i decreti attuativi con i criteri di attribuzione per quanto riguarda le fasce ISEE e importi e che dovranno dare il via alla nuova misure di sostegno alle famiglie a partire dal prossimo 1° luglio. La riforma dell’assegno unico, secondo quanto riferisce l’Istat, determinerebbe un incremento di reddito per il 68% delle famiglie andando ad avvantaggiare in primis gli autonomi che non percepiscono gli assegni familiari e anche le famiglie con i redditi molto bassi. Per il 29,7% di nuclei si avrebbe invece un peggioramento a livello di aiuti mentre  per il restante 2,3% non cambierebbe nulla.

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Cos’è l’assegno unico

L’assegno unico spetta a tutte le famiglie con figli dal settimo mese di gravidanza a 21 anni, senza distinzione tra lavoratori dipendenti ed autonomi. Il contributo economico mensile dipenderà dalla situazione economica del richiedente, risultante dall’indicatore Isee. La misura avrà probabilmente una componente fissa e si potrà ottenere un massimo di 250 euro. In base ad alcune simulazioni de il Sole 24 ore, basate sulla relazione Arel/Feg/Alleanza per l’infanzia:

  • si considera un importo dell’assegno costante pari a 1.930 euro l’anno (161 euro al mese) per ciascun figlio minorenne e a 1.158 euro all’anno (97 euro al mese) per ciascun figlio maggiorenne fino ad un livello di Isee pari a 30mila euro (oltre alle maggiorazioni).
  • A partire dai 30mila euro di Isee il valore dell’assegno decresce in modo non lineare sino a 52mila, con una concavità verso il basso che tende a tutelare maggiormente i nuclei con Isee meno elevato.
  • Oltre 52mila di Isee l’assegno resta costante a 800 euro l’anno (67 euro al mese) per ciascun figlio minorenne a carico e a 480 euro l’anno (40 euro al mese) per ciascun figlio maggiorenne.

Come sarà erogato

A confermare la misura prevista dalla legge delega n.82 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 6 aprile 2021 è stata la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti che ha spiegato che l’assegno unico universale rientra nel Family Act. Essendo dipendente dal reddito, “le famiglie meno abbienti riceveranno di più, e le più ricche avranno solo una quota base”. L’assegno dovrebbe partire dal primo luglio 2021. La legge prevede un credito d’imposta o assegno mensile che andrà a tutte le famiglie, compresi incapienti e partite Iva, adesso esclusi da gran parte dei sostegni per i figli e sostituirà bonus, detrazioni per i figli a carico e l’assegno familiare. Ma sarà, come già detto, compatibile con il reddito di cittadinanza. Si attendono ora i decreti attuativi che forniscano la normativa di dettaglio.

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