Coronavirus, i contagi risalgono: in Europa 9 Paesi vanno verso nuove restrizioni

9 Paesi, in Europa, si avviano verso nuove restrizioni in seguito alla ripresa dei contagi causati dalla variante Delta.

Sembrava un brutto ricordo. Sembrava esserci una luce, fuori dal tunnel, tornata ad illuminare le nostre vite. Sembrava essere tornata la normalità, dopo l’allentamento delle restrizioni per prevenire il contagio da Coronavirus. E invece, come una vecchia pellicola che si ripete, il film già visto e che nessuno avrebbe mai voluto vedere è riapparso sui nostri schermi. L’andamento del piano vaccinale ha di fatto impresso una svolta al contenimento del virus e i contagi si sono pian piano abbassati. I numeri hanno fatto sperare di essere finalmente fuori dall’incubo, mentre gli ospedali si sono lentamente svuotati. Intanto, tutta l’Italia è tornata in zona bianca, senza più lockdown né chiusure.

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Dopo poche settimane dalla ripresa, però, sembra già essere tornato l’incubo. Infatti, i contagi stanno pian piano risalendo a causa della variante Delta. 9 paesi europei si avviano quindi a nuove chiusure, obbligate a fare dei passi indietro. Il quadro epidemiologico dell’Europa ha registrato, nell’ultima settimana, un numero di casi maggiore di quelli previsti. In ben 9 Paesi – Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Spagna – i contagi da Coronavirus si sono alzati, mentre restano stabili i decessi. La linea ascendente, che si era appiattita, inizia quindi a risalire e, confermano gli esperti, di mezzo c’è la variante Delta, che prende il sopravvento sulla Variante Alfa.

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Critica la situazione del Regno Unito, dove si registra un nuovo picco di contagi e una risalita del numero dei decessi. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 28.700 nuovi casi su quasi su quasi 1,2 milioni di tamponi, il numero più alto da gennaio. 37 i morti, mai così tanti da aprile. In aumento il totale dei ricoveri negli ospedali, tornato oltre quota 2.200. I vaccini arrivano ad 80 milioni di dosi, con oltre il 64,3% degli over 18 interamente immunizzati e l’86,2% coperti da una dose. Per il 19 luglio, giorno di allentamento di tutte le restrizioni, il governo britannico ha previsto 50mila positivi. Tuttavia, sembra che non si parli di chiusure in quanto, secondo le stime, tra due settimane il governo punta ad aver inoculato la seconda dose del vaccino a due terzi della popolazione britannica, mentre tutti dovranno aver ricevuto la prima iniezione.

Gli altri Paesi

Non va meglio in Spagna, che con oltre 32mila nuovi casi da venerdì 2 luglio ha registrato un aumento dell’85% rispetto allo scorso fine settimana. Ad essere colpiti sono soprattutto i giovani con un’età compresa tra i 20 e i 29 anni. Da questo fine settimana in Catalogna rimarranno chiuse le discoteche e altri locali notturni e bisognerà presentare il risultato negativo di un test o essere vaccinati per partecipare a eventi all’aperto con più di 500 persone. Il Portogallo ripristina invece il coprifuoco per metà degli abitanti, dopo che i contagi sono in media circa 1500 al giorno rispetto ai 500 casi della scorsa primavera.

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Il governo ha reintrodotto il coprifuoco notturno per quasi la metà della popolazione a partire da venerdì 2 luglio. Contagi in crescita anche in Grecia, dove l’età media dei contagiati è di 27 anni. Frena anche la Norvegia, che ha annunciato il posticipo della revoca delle misure anti-Coronavirus, preoccupata per una potenziale quarta ondata di contagi dovuti alla variante Delta. Anche negli altri Paesi, la risalita degli indici di contagio spaventa e non poco, tanto che l’ipotesi di nuovi lockdown e limitazioni prende sempre più piede.

 

 

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