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Conto corrente della persona defunta, come non perdere quei soldi

Published by
Chiara Feleppa

Ecco come fare per recupere dei soldi appartenenti ad un conto cointestato, nel caso di decesso della persona con cui si divide il conto.

Può capitare di avere un conto cointestato con una persona defunta. Nel caso di decesso della persona titolare del conto, è possibile non perdere i soldi e recuperare la propria parte. La prima cosa da fare è avviare le pratiche, dunque la dichiarazione di successione e l’accettazione dell’eredità. Infatti, il decesso di una persona, oltre a significare un lutto, comporta una serie di procedure per l’assegnazione dell’eredità tra i vari eredi della stessa. In mancanza di un testamento, si da priorità al coniuge del deceduto e ai suoi figli. Questo vale per tutte le proprietà personali del defunto, liquide e immobiliari, e per tutti i contratti e le obbligazioni personali.

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Nel caso in cui una persona ora defunta abbia un conto cointestato, a chi va il saldo del conto corrente cointestato con il defunto? E’ bene chiarire che anche gli eredi del defunto che non sono cointestatari del conto corrente potrebbero legittimamente avanzare pretese ereditarie su parte del saldo del conto corrente. Infatti, gli eredi del defunto che non sono cointestatari del conto hanno diritto a rivendicare la successione della parte attribuibile al defunto. Il calcolo, tuttavia, non può essere fatto sull’intera somma in giacenza perché si presume che la parte di saldo relativa a cointestatari sia a loro disponibilità.

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A chi spetta

Nel caso il conto cointestato sia fatto stato fatto tra i defunto e persone che non siano tra i suoi eredi legittimi, il saldo viene diviso in parti uguali alle quote di contestazione del conto e la somma destinata agli eredi sarà solo quella spettante al defunto. Nel caso di conto cointestato tra marito e moglie, la Corte di Cassazione ha chiarito che, alla morte di un coniuge, la divisione del saldo residuo deve avvenire in quote uguali, quindi, a meno di diverse disposizioni lasciate dal defunto, il coniuge superstite non può disporre della somma eccedente la parte che gli spetta.

Il primo passo da fare è ovviamente quello di presentare dichiarazione all’Agenzia delle entrate competente sul territorio entro un anno dalla data di apertura della successione. L’accettazione dell’eredità, invece, va avviata dal notaio, nel caso in cui essa avvenga per testamento, oppure dal cancelliere del Tribunale se si tratta di successione legale. Dopo questa prassi, gli eredi dovranno comunicare il decesso del proprio congiunto alla banca presso cui è aperto il conto cointestato. Questo va fatto tramite invio di raccomandata, di certificato di morte e dichiarazione di successione. Sarà poi la banca a dover produrre il riepilogo dei rapporti intestati al congiunto deceduto. In caso di “firma congiunta” il conto viene “congelato” fino alla conclusione delle procedure di successione. In caso di “firma disgiunta” gli altri cointestatari possono continuare a disporre liberamente della propria quota, mentre la restante parte viene spartita tra gli eredi del defunto. Alcuni istituti bancari, tuttavia, consentono agli eredi di accedere al conto anche prima di tale termine.

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