Pensione di vecchiaia, ecco quando ti potrebbe essere negata

La pensione di vecchiaia spetta a prescindere dalla pensione di reversibilità. Ma, in alcuni casi, no. Ecco quali.

La pensione di vecchiaia spetta al compimento dei 67 anni e dopo aver accumulato almeno 20 anni di contributi. Generalmente i requisiti contributivo per l’accesso alla pensione sono espressi in anni nei seguenti casi: pensione di vecchiaia a 67 anni con almeno 20 anni di contributi; pensione anticipata a 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 11 per gli uomini; pensione quota 100 con 62 anni di età ed almeno 38 anni di contributi. Tuttavia, i contributi dell’INPS vengono calcolati in settimane e il calcolo è il seguente. Per ottenere gli anni di contributi versati basta dividere il totale delle settimane contributive per 52, ovvero le settimane che occorrono per la copertura contributiva di un anno.

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La pensione di vecchiaia richiede 67 anni di età e 1040 settimane di contributi. La pensione anticipata richiede per gli uomini 2227 settimane di contributi per le donne 2175 settimane.
La pensione con opzione donna richiede 58 o 59 anni di età e 1820 settimane di contributi. Quota 100 richiede 62 anni di età e 1976 settimane di contributi. Quota 41 richiede ai precoci 2132 settimane di contributi versati.

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Pensione di reversibilità

Cosa accade nel caso di pensione di reversibilità? Chi la percepisce potrebbe non avere diritto ad un trattamento pensionistico. Il quesito è stato posto da una lettrice di Money che ha riferito di percepire una pensione di reversibilità di 514 € e di avere una casa di proprietà con tutte le spese che comporta. La donna, 65 anni, si domanda se può chiedere una pensione di vecchiaia. Il diritto alla pensione di vecchiaia non a nulla a che fare con la titolarità di una pensione ai superstiti che non ne influenza l’erogazione. La pensione di vecchiaia, raggiunta al compimento dei 67 anni in presenza di almeno 20 anni, non è subordinata né all’eventuale reddito del nucleo familiare né alla titolarità di pensione di reversibilità. Nel caso in cui non si siano maturati 20 anni di contributi per accedere alla pensione di vecchiaia, è prevista l’erogazione dell’assegno sociale, una misura assistenziale destinata ai cittadini che versano in uno stato di disagio economico e che hanno un reddito inferiore a quello stabilito annualmente dalla legge.

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