Bonus terme, una beffa ed una perdita di tempo tranne che per pochi fortunati

Le risorse a disposizione per il bonus terme si sono esaurite in poche ore. E la piattaforma per prenotarsi è stata già chiusa. Scatenando le polemiche dei cittadini.

Bonus terme, una beffa ed una perdita di tempo tranne che per pochi fortunati

Una beffa e una misura concepita male fin dall’inizio. È questo il giudizio che danno le associazioni a difesa dei consumatori e i cittadini stessi sul bonus terme. Il rimborso, fino a duecento euro, previsto dal governo per tutti coloro che avrebbero voluto usufruire di un trattamento termale. Lo scopo di rilanciare l’economia di un settore colpito dalla crisi pandemica e, perché no, contribuire al relax dei cittadini dopo un periodo sicuramente stressante per tutti.

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Bonus terme, piattaforma chiude in poche ore

Eppure, a poche ore dall’apertura delle prenotazioni, la mattina dell’8 novembre, le risorse sono già finite. Infatti, il bonus terme era valido fino a esaurimento dei 53 milioni di euro stanziati. L’idea del governo era che l’8 novembre non fosse un click day, ma così non è stato.

Le strutture termali accreditate hanno registrato rapidamente il tutto esaurito e chi ha provato a prenotare già nel pomeriggio del 9 novembre non ha trovato più disponibilità. I voucher a disposizione erano finiti. In molti chiedono adesso un rifinanziamento della misura, magari con maggiori accortezze.

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Le proteste delle associazioni a difesa dei consumatori

bonus terme

Nei giorni scorsi, a evidenziare problemi legati alla misura erano state le associazioni a difesa dei consumatori. Ad esempio il Codacons aveva fatto notare come il non aver previsto dei criteri in base al reddito Isee rischiava di favorire i cittadini più benestanti e aveva già ipotizzato che sarebbero stati pochi fortunati ad usufruire del bonus.

Inoltre, l’associazione Consumerismo No Profit aveva evidenziato l’assenza di criteri chiari sulla gestione da parte delle strutture termali e l’assenza di controlli per vigilare su eventuali abusi, con il rischio di improvvisi rincari per i cittadini.

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