Taglio delle tasse? Si tornerà indietro e pagheranno gli stessi di sempre

La pandemia ha causato non poche conseguenze sull’economia italiana e mondiale. Il taglio delle tasse potrebbe non essere la soluzione 

L’Italia quarta dopo Danimarca, Francia e Belgio. Il 2020, oltre ad essere stato l’anno della pandemia, è stato anche l’anno in cui l’Italia ha visto un aumento dell’incidenza della tassazione sul Pil. Il nostro Paese è così avanzato, spiega Il Sole 24 ore, nella graduatoria internazionale sul peso del fisco nell’anno. Secondo il bollettino dell’Ocse, le tasse sono in aumento e nel 2020 la pressione fiscale è salita al 42,9 per cento, dal 42,4 del 2019. Il documento, “Revenue Statistics 2021” dell’Ocse, sulla base dei dati dei 36 Paesi sui 38 aderenti all’organizzazione, ha fatto così una stima dell’impatto del Covid sui vari tipi di tassazione, evidenziando un calo dell’incidenza rispetto al Pil delle imposte sulle aziende e un aumento dalle tasse sui redditi personali e dai contributi sociali.

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Così, su 38 Paesi, l’Italia si è posizionata quarta dopo la Danimarca, la Francia e il Belgio. Solo un anno prima eravamo sesti. In media, la pressione è cresciuta del 10 per cento e, nel tempo, il calo non si è quasi mai arrestato. La causa, spiega Il Corriere della Sera, è proprio l’aumento della spesa pubblica da cui dipendono anche le uscite. La spesa pubblica è salita passando dal 36,2 per cento del Pil al 41,1. La spesa è invece scesa dal 4,2 per cento del Pil al 3,5. Per quanto riguarda il destino di queste risorse, secondo un rapporto del World Economic Forum, l’Italia è sestultima, su 136 paesi, per efficienza della spesa. Le tasse, che sono altissime, non bastano a finanziare le uscite pubbliche e la differenza tra le uscite e le entrate, negli ultimi due decenni, è stato pari al 2,4 per cento del Pil.

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I sussidi per gli aiuti alle imprese e alle famiglie hanno avuto un costo ma, nel tempo, le risorse non sono state destinate in modo sufficiente ai i giovani e alle donne. Il debito che cresce porta necessariamente ad un incremento della spesa per interessi. Più che insistere sul taglio delle tasse, bisognerebbe invece insistere su un maggiore redistribuzione delle risorse nelle modalità giuste. Le misure di sostegno varate dai Governi durante la pandemia hanno contribuito sì a una relativa stabilità degli introiti da tassazione proteggendo l’occupazione e aiutando a ridurre i fallimenti aziendali. Molte delle misure introdotte per sostenere famiglie e aziende hanno avuto un impatto diretto negli introiti statali attracerso più crediti fiscali. Ma a calare è stata anche la forza lavoro, i consumi privati e gli utili aziendali che hanno inciso sulle entrate da imposte.

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