Tokyo 2020, le prime parole di Dell’Aquila dopo l’oro: quanto ha vinto

Le prime parole di Vito Dell’Aquila dopo l’oro conquistato alle Olimpiadi di Tokyo per il taekwondo. 

“Questo oro è dedicato a mio nonno, che non c’è più da un mese e stasera mi guardava da lassù: ero certo che avrei vinto”. Sono queste le prime parole di Vito Dell’Aquila, subito dopo la conquista dell’oro a Tokyo 2020 per la disciplina del taekwondo. Dell’Aquila, 20 anni, originario di Mesagne, in provincia di Brindisi, alle 14.45 italiane ha sfidato e battuto il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi, ottenendo la prima medaglia d’oro italiana a queste Olimpiadi di Tokyo 2020 e mettendo a segno un altro successo straordinario della sua carriera.

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Il suo esordio internazionale era già avvenuto nel 2009, in Austria, quand’ancora era cintura gialla e portò a casa una medaglia d’oro. Poi mondiali cadetti e il Campionato Europeo Senior di Bari, poi il percorso nell’Arma dei Carabinieri dopo aver superato il concorso per atleti. Tra i suoi progetti futuri ci sono la comunicazione e il giornalismo, oltre che il taekwondo, disciplina che ha permesso di consacrare ufficialmente il ragazzo come campione del taekwondo.

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“Ho iniziato a fare Taekwondo ad 8 anni, nel settembre 2008, ero molto timido, perciò mio padre a cui piacciono le arti marziali decise di portarmi nella palestra del Maestro Roberto Baglivo, che a Mesagne era/è molto conosciuta. Inizialmente era per me un gioco; andavo in palestra molto volentieri perché passavo i pomeriggi con gli altri miei coetanei invece di stare solo a casa a studiare o annoiarmi. Poi con i primi risultati è diventata una passione e adesso considero il Taekwondo come una professione perché lavoro duramente per raggiungere dei risultati. Tutto ovviamente con passione”, racconta Dell’Aquila al sito della federazione.

Quanto vale un oro

La medaglia d’oro a Tokyo 2020 vale un bonifico da 180mila euro. Vale la metà la medaglia d’argento, ferma a 90mila. Quella di bronzo, scende fino a 60mila. Premi, tra l’altro, al lordo delle tasse. Ciò significa che i soldi verranno tassati in base alle normative vigenti nei singoli stati. Si tratta comunque di un aumento rispetto a quanto messo a disposizione a Rio nel 2016 e nelle Olimpiadi invernale del 2018. In quel caso l’oro valeva 150mila euro, l’argento 75mila e il bronzo 50mila.

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