Il Cashback è finito, ma il Governo si inventa il bonus bancomat. Cosa devi sapere

Ormai è già finita l’era del Cashback, ma si riparte grazie al bonus bancomat: ecco a chi spetta e come funziona.

bonus bancomat

Il bonus del Cashback introdotto da Giuseppe Conte, sembra che verrà presto dimenticato. Il decreto Lavoro e imprese del 30 giugno 2021, ha introdotto una nuova misura: il bonus bancomat. Il provvedimento ha l’obiettivo di limitare la circolazione di denaro contante e favorire l’utilizzo delle carte di credito, per poter tracciare facilmente ogni transazione. Insomma, sembra sia cambiato solo il nome ma non la sostanza. Allo stesso modo infatti la misura è stata istituita con lo scopo di continuare la lotta contro l’evasione fiscale, indetta dal Governo.

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Il bonus bancomat è dedicato ai soggetti esercenti di attività d’impresa, quindi titolari di partita IVA, che provvederanno a munirsi di dispositivi per il pagamento elettronico attraverso bancomat o carta di credito. Il beneficio è costituito da due diverse agevolazioni, che possono essere sommate, fino ad arrivare a un massimo di 480 euro di finanziamento. Un rimborso andrà a coprire le spese sostenute per l’acquisto o il noleggio di un Pos, mentre l’altro riguarda strumenti di pagamento elettronico più evoluti. Questi ultimi, oltre a consentire i pagamenti elettronici, permettono anche di memorizzare i dati rispetto ai pagamenti ricevuti, che possono così essere inviati direttamente all’Agenzia delle Entrate.

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Come ottenere il bonus

Per ottenere il bonus bancomat, l’esercente dovrà consegnare al proprio commercialista tutti i documenti e le fatture necessarie a dimostrare l’acquisto dei dispositivi per il pagamento elettronico. Non possono richiedere il bonus tutti quegli esercenti titolari di partita IVA con ricavi superiori a 5 milioni di euro. Il credito d’imposta può essere richiesto semplicemente mentre si esegue la dichiarazione dei redditi, inviando in tale sede tutti i documenti utili all’Agenzia delle entrate. La copertura è di 160 euro per un dispositivo tradizionale come il Pos e di 320 euro per strumenti tecnologicamente più evoluti.

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